Presenze silenziose in Zona 4

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Percorrendo le vie della nostra zona, puo' capitarci di sentirci osservati, anche se per la via non sta transitando nessuno. Non e' raro infatti che, dai muri delle case, alcune teste o statue, risalenti in generale a parecchi anni fa, ci guardino, immutabili nel tempo, dalla loro posizione di vantaggio. Iniziamo allora un giro di "saluti" a queste realta'.
Non mi dilunghero' sui monumenti presenti in zona, in quanto gia' in numeri precedenti abbiamo ricordato il monumento a Formentano, fondatore dell'AVIS, sito all'omonimo Parco sul lato di via Anfossi e raffigurante due giovani che si abbracciano. Ne' puo' essere passato inosservato lo storico monumento ai caduti sito nello slargo tra le vie Papi, Tiraboschi, Muratori e Lattuada, detto dei Trii Ciocch, e raffigurante tre soldati di epoche diverse. ;Questi sono infatti monumenti arcinoti; vediamo invece quelli meno appariscenti.
Iniziamo allora il nostro percorso uscendo dalla stazione della metropolitana denominata "Lodi - T.I.B.B.", e dirigiamoci lungo viale Isonzo, fino al primo slargo, ove prendiamo per via Mantova. Sulla nostra destra, al primo piano del civico numero 19, nel mezzo di un balcone, in una apposita nicchia, fa bella mostra di se' un busto in pietra, di colore nero, raffigurante un poeta, lo si puo' dedurre dal serto, orientato di tre quarti, in ottime condizioni di manutenzione; per vederlo completamente occorre andare sul lato sinistro della strada. Proseguendo nella stessa via, in direzione di Piazza Buozzi, all'altezza del civico numero 2 troviamo tre fanciulle discinte che sorreggono un elegante balcone; lo stato dell'intera facciata e' un po' scurito dal tempo, ma le statue sembrano in buono stato. Al di sotto, 10 teste spuntano dalle cornici delle finestre del piano terreno.
Passiamo oltre. :p.Ci dirigiamo ora verso via Lazzaro Papi e, all'incrocio con via Colletta, guardiamo verso il frontone del terzo piano della casa posta sul cantone nord-ovest (al di sotto c'e' un negozio di accessori per moto) e noteremo, su entrambi i lati del palazzo, una serie di teste, una ventina circa, tutte differenti tra di loro nell'espressione, sporgersi da tondi in rilievo, quasi a scrutare da un oblo' immaginario. Prendiamo a sinistra per via Colletta e poi a destra in via Vasari, fino a giungere all'angolo con via Lattuada. Sulla sinistra, di fronte al luogo ove fino a pochi anni fa sorgeva una elegante villetta dotata di meridiana affrescata sulla facciata, ora sostituita
da un anonimo edificio residenziale, si trova un edificio rosso da cui protrudono ancora delle teste, stavolta in cotto, di fattura molto raffinata. E due teste ancora incontreremo, nel frontone del negozio d'angolo (bar) tra viale Montenero e via Bergamo, raggiunto percorrendo le vie Lattuada e Montenero (girando a destra).
Ma proseguiamo lungo il viale Montenero (percorrendo il lato destro in direzione Piazza 5 Giornate): ci aspetta una piacevole sorpresa. Dalla facciata, appena rimessa a nuovo con ottimi risultati, del palazzo all'angolo tra viale Montenero e via Anfossi, e classificato come viale Montenero 76, spuntano 5 busti di eroi nazionali risorgimentali, tra cui si nota subito Giuseppe Garibaldi, realizzati in cotto sul giallo ocra della facciata; ad essi si aggiungono otto realizzazioni in cotto della testa simbolo dell'Italia.
Girando a questo punto a destra in via Anfossi, e quindi ancora a destra in via Paullo, raggiungiamo via Spartaco, e la percorriamo fino all'angolo con via Cadore, oltre il quale la via cambia nome in Maestri Campionesi, e noteremo,
proprio sull'angolo in faccia a noi, sulla destra, al primo piano dell'elegante palazzo di 6 piani, una statua di giovane donna recante un cesto di frutta: si tratta dell'antica divinita' pagana detta Pomona; ai piedi della statua una incisione riporta l'anno di costruzione del palazzo: 1932.
A questa punto abbiamo tre possibilita': la prima e' terminare qui il nostro giro, poiche' ci ha raggiunto la stanchezza. La seconda e' la seguente: ci dirigiamo verso sinistra, in via Cadore, e costeggiamo il Parco Formentano e la Fontana dedicata ai Marinai d'Italia. In via Fratelli Bronzetti, dal piano rialzato del civico numero 9, ci salutano una ventina di fauni in pietra.
La terza e' la piu' impegnativa, e ci riportera' al punto di partenza. Proseguendo lungo via Maestri Campionesi raggiungiamo viale Umbria, lo attraversiamo fino a giungere alla nota drogheria sull'angolo opposto. A questo punto percorriamo il marciapiede di viale Umbria in direzione di piazzale Lodi, costeggiando via via il Collegio Armeno Mechitarita, di cui parleremo in un successivo numero, le case di inizio secolo poste all'angolo con via Ennio, il moderno edificio residenziale che, tanto per cambiare, ha sostituito una antica cascina, e l'isolato ex-Lagomarsino. Poco dopo il cantiere reso noto dal tragico crollo, dai capitelli delle due colonne del portone di viale Umbria 18 occhieggiano due simpatici "faccioni" in pietra, con i capelli lunghi, a mo' di parrucca, e da qui alla stazione della metropolitana da cui siamo partiti il passo e' breve.
Qui si conclude quindi il nostro giro, che ci ha fatto conoscere una serie di nuovi "amici" che, da adesso in poi, potremo incontrare ogni volta che vorremo (speculazione edilizia permettendo...).
Post scriptum: se conoscete altri amici siffatti, fatecelo sapere!